E' uscito in questi giorni una pubblicazione molto interessante, opera del giornalista Pietro Spirito ed intitolata "Nel fiume della notte".
Non è sicuramente un libro per soli speleologi, ma è la descrizione di un lungo viaggio rivolta ad un pubblico più vasto.
Il filo conduttore di tale viaggio è il fiume Timavo, ma è solo un pretesto. Si segue il flusso di questo "strano" corso d'acqua, ma lo si usa per affrontare tanti altri argomenti. Non conta dove devi arrivare: l'importante è il percorso, l'itinerario ideale da seguire, una traccia che permetta anche di immergersi in tante idee, di fare ragionamenti sull'uomo, sulla sua storia e sulla natura delle cose.
Si parla quindi del fiume e delle sue acque, ma si affrontano temi importanti come la guerra, i cambiamenti dell'uomo e del territorio, le vicende storiche e le caratteristiche intrinseche di un'ampia area di interesse naturalistico (ma a volte anche urbanizzata ed industrializzata) posta a cavallo fra tre stati.
Per gli appassionati del settore ci sono poi varie pagine dedicate alle grotte, a partire dalla visita a San Canziano, per arrivare alle discese nell'Abisso di Trebiciano, nella Luftloch, nell'Abisso di Repen e nella Grotta del Lago.
Il testo è scorrevole e accattivante, e - alla fine - rimane la sensazione, ben evidenziata dall'autore, di un fiume particolare, unico e speciale, speleologicamente parlando ma non solo.